Tracce di un Job Shadowing in una scuola che potrebbe essere il Liceo Corso
Situato sul confine slovacco, in una regione ricca di storia e di tradizioni folkloristiche ben radicate, lo Stojanovo Gymnazium di Velehrad si apre alla nostra vista come un luogo di pace e tradizione, un luogo fuori dal tempo in quanto la scuola ha sede nel monastero cistercense annesso alla basilica cattolica dell’Assunzione della Vergine e di San Cirillo e Metodio, meta di pellegrinaggio. Il liceo è una scuola secondaria che si sviluppa su quattro anni – dai 15 ai 19 – e che accoglie studenti del comprensorio e di paesi limitrofi e offre un servizio convittuale. Molto simile alla nostra istruzione liceale propone agli studenti una preparazione flessibile e completa per affrontare l’Università.
A livello organizzativo lo Stojanovo Gymnazium è facilmente gestibile perché composto da 8 classi e due corsi, presenta uno staff di 25 docenti. Originale ci è parso l’ufficio per il tempo libero: un docente tutor infatti si occupa delle proposte del territorio per il tempo libero e dà informazioni su escursioni e viaggi all’estero. Questa settimana sono proposti un biking weekend e un trekking sul Lago di Garda. Perla dell’istituto è il coro composto da 50 elementi, uno dei cori migliori dello stato riconosciuto dal Presidente della Repubblica e vincitore di diverse manifestazioni. (Guarda il coro che ci dà il benvenuto)
Nonostante l’impostazione cattolica, la scuola è aperta a circa 250 studenti credenti e non credenti che condividono l’idea di scuola come comunità e l’obiettivo di crescita personale. Fin qui niente di nuovo, se non che l’età media degli insegnanti si assesta sui 33 anni e le classi sono delle dimensioni ideali per fare lezione efficacemente. Durante una lezione di inglese sulle diverse generazioni, ho dovuto spiegare divertita che i nostri insegnanti italiani sono tutti “baby boomers” quando i loro docenti sono generalmente Millennials; durante la lezione successiva ho potuto constatare cosa significhi insegnare inglese a 10 studentesse della classe quarta (la nostra quinta) e lavorare in modo produttivo per 45 minuti senza interruzioni in un contesto collaborativo.
Alle prese con un approfondimento storico sui regimi del Novecento, interessante modulo che combina letteratura inglese, ceca e storia, abbiamo osservato una lezione di introduzione al progetto di Living History che il mio tutor ceco, Jan Kletkiv, ha svolto con i suoi studenti di seconda e abbiamo visitato le prigioni cittadine e incontrato uno scultore rinchiuso nel carcere per aver fatto circolare uno dei libri sgraditi al regime cecoslovacco e quindi proibito. Impressionante è stata la continuità tra il regime nazista e quello comunista, e le storie dei “nemici del popolo” che hanno abitato questi luoghi. Allo stesso modo davanti ai nostri occhi si è sviluppato un percorso CLIL di facile trasferibilità nelle nostre aule e trai nostri studenti, un grandissimo spunto su cui lavorare.
Troppo presto è terminata la nostra esperienza di osservazione culturale e professionale in Repubblica Ceca: ci siamo lasciati con uno spettacolo di ballo e musica in costumi tradizionali e con la promessa che la prossima volta torneremo con gli studenti.
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